Sono ormai parecchi anni che, tra interviste e recensioni dei suoi libri, parliamo di Maurizio Cavallo e delle sue
straordinarie esperienze di contatto con visitatori extraterrestri originari del pianeta Clarion. In questa sua terza opera,
l'autore ci racconta con la sua prosa vivida e coinvolgente uno di questi incontri con l'amico clariano Suell, avvenuto
in una loro base sottomarina nel Mediterraneo, che lo condurrà poi sino al loro avamposto nel continente antartico, e
ci trasmette le informazioni e le amare considerazioni di quest'ultimo sul degrado in cui versa attualmente l'umanità
terrestre nel suo complesso. Particolarmente suggestivo il suo travagliato accesso alle città sotterranee, favolosi
territori nascosti nei profondi recessi della Terra che le varie tradizioni hanno annoverato con svariati nomi: Eldorado,
Shambala, Ade... talmente suggestivo e variegato che non mi proverò a riassumerlo, limitandomi a evidenziare una volta
di più il grande talento letterario di Cavallo che, con le sue parole, riesce a evocare nel lettore scenari vividi e
commoventi, oltre i confini del tempo e dello spazio. «Un diverso mondo si potrebbe concretizzare sorgendo da paesaggi
quantici colmi di splendore e bellezza, dalle misteriose regioni del multiverso ove sentieri e orizzonti conducono a
un altro destino, se solo l'uomo - in questa era di orrori e contraddizioni- si sforzasse fermamente a trovare le proprie
radici in quella coscienza muta che a lungo è rimasta a guardare...». Un'opera che trasuda saggezza, umanità e una
vena di amarezza per la nostra narcolessia collettiva, che ci mantiene separati dalle meraviglie del creato di cui
siamo parte, e nel contempo lascia intravedere la magnificenza di ciò che potremmo essere, se solo smettessimo di
cercare al di fuori ciò che invece da sempre risiede silenziosamente dentro di noi. Imperdibile.
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