Alle Sorgenti del Tempo

 
 
Alle Sorgenti del Tempo
 
Alle Sorgenti del Tempo
E' uscito il nuovo libro di Maurizio Cavallo – Jhlos:

Alle Sorgenti del Tempo

L’autore ripercorre il rito di passaggio che lo vede viaggiare nell’universo e ritornare rigenerato. A bordo dell’incrociatore temporale Kethos, in un viaggio mirabile e inconsueto è condotto alle origini del tempo, trasportato prodigiosamente nella culla primeva della vita fino alle sorgenti dei precursori, ove tutto ebbe inizio. Dopo essersi confrontato con il tempo e le dimensioni cosmiche, di fronte a paesaggi d’immane e maestosa grandezza egli rifonda la sua esistenza, adottando un punto di vista provocatorio che mette in discussione la nostra integrità ideologica ma relativizza il significato della vicenda umana nell’economia universale, aprendo in ogni regione dell’intelligenza e dell’anima insospettati scenari di armonia e stupefacenti prospettive capaci di sconvolgere le attuali convinzioni sulla natura del cosmo e sull’origine della vita stessa. Nuove prerogative e un destino sfolgorante si prospetterebbero per l’umanità, che liberata dalla schiavitù dell’illusione potrebbe concepire la realtà concreta nella quale si dibatte come tela candida su cui dipingere il proprio futuro per un mondo migliore.
Reperibile in tutte le librerie e nelle librerie on line.
Per informazioni o acquisti diretti rivolgersi a :
jhlosan@gmail.com
jhlos@centroclarion.it
oppure a :
www.verdechiaro.com
 

EDITORIALE
 

Nello scenario cosmico, l’unica legge è la vita. Non esistono leggi fisiche ma solo fattori di compensazione e un insieme di coincidenze armonizzate e coesistenti. Non esiste il tempo ma solo concause temporali. Neppure lo spazio come da noi concepito è reale: lo spazio come noi lo interpretiamo implica un’enunciazione di luogo, mentre l’infinito non sopporta alcuna definizione. Nessuna limitazione.
Quello che chiamiamo spazio è più semplicemente la realizzazione illusoria di estensioni virtuali create da vortici plasmatici causali. Ciò che chiamiamo tempo è solamente il velo increspato del sogno, la percezione falsata dal sonno materico nel quale siamo immersi e dal quale ancora non riusciamo a svegliarci.
Ma quando iniziammo a dormire?

Quando nel 2005 Oltre il cielo vide la luce dopo aver dormito per tanto tempo in fondo ad un cassetto, mai avrei potuto immaginare quante persone nel mondo mi erano state silenziosi compagni in un viaggio parallelo, avendo vissuto in parte esperienze simili alle mie. A ogni latitudine, senza conoscersi, altri esseri umani sani di mente, di ogni ceto sociale, avevano vissuto lo stesso sconforto, l’emarginazione e la paura generati dal mistero proveniente dall’altrove. Soprattutto, rimasi sorpreso dal numero di coloro che in qualche modo, avendo intuito che l’esistenza andava riscattata dall’inganno e dall’oscurità, si erano messi in viaggio nelle regioni della propria anima in cerca di risposte; stupito, dai tanti che avendo guardato ai loro strani sogni e al cielo cercando d’interpretare quella sensazione ormai trasformatasi in presagio di epocali mutamenti, si stavano predisponendo a veder sorgere il nuovo giorno del mondo.

Centinaia di lettere e telefonate mi fecero capire che molte cose erano cambiate dagli anni in cui per lo scetticismo e la diffidenza con cui l’uomo accoglie sempre l’inconsueto e lo straordinario chiuso nella mia solitaria sofferenza custodivo i miei inquietanti segreti. Una grande quantità di messaggi elettronici accomunati nella stringatezza dalla commovente semplicità di una sola frase: "...Grazie per averci voluto donare la tua storia...", mi fecero comprendere che non avevo sbagliato decidendo di raccontare quello che per lo sbalorditivo impatto socioculturale doveva a mio parere appartenere a tutti.
Naturalmente non mancano critiche, giudizi affrettati e attacchi talvolta banali da chi, ancora impastoiato dalle logiche conformiste e dagli ingannevoli indottrinamenti della ragione, mortifica lo splendore dell’antica divina sophia intorpidito dall’oscurità delle proprie inconsce paure. Per onor di cronaca, non scarseggiano neppure coloro che, affetti da psicopatie più o meno gravi o da turbamenti congeniti nella più benevola delle ipotesi, hanno voluto incontrarmi offrendomi collaborazione, poiché con eloquente tracotanza e poca umiltà, in una zuppa mal digerita di elementi mitico-religiosi e credenze popolari, asserivano di essere stati prescelti per opere salvifiche ( quando non mi fu "confidenzialmente" rivelato essere essi stessi entità superiori in missione sul pianeta Terra...). Ma ciò è tutt’altro discorso.

Se Oltre il cielo scaturiva dalla necessità di risollevarmi di fronte all’immane responsabilità che sentivo sempre più premere nella coscienza dopo che lottando vanamente con "coloro che provengono dall’altrove", dilaniato dal dubbio che quanto stava accadendo fosse solo follia, arrendendomi rassegnato all’evidenza iniziai dolorosamente a fare i conti con le brutali evidenze di un nuovo paradigma, Alle Sorgenti Del Tempo nasce dall’esigenza di una consapevolezza acquisita, dalla certezza che i visitatori sono concreti, e tutto ciò che mi fu concesso vedere e conoscere, è effettivo.
I loro mondi, le città, le loro strutture architettoniche, la scienza, le fantastiche tecnologie, le loro navi, i manufatti della loro civiltà e gli spaventosi segreti del paesaggio cosmico nei quali venivo erudito, sono veri reali sostanziali almeno quanto se non più delle configurazioni atomico-molecolari che, ordinando il nostro mondo fisico e noi stessi, in quella energia rallentata definita materia, siamo soliti senza alcuna incertezza evidenziare con tali aggettivi.

Alle Sorgenti Del Tempo, raccolto dalle stesse pagine di quel diario che, ventotto anni or sono, mi permise di non capitolare sotto la sferza del delirio, narra del periodo cronologicamente racchiuso tra la primavera e l’inizio dell’estate del 1986, in cui la mia esistenza subiva la metamorfosi sublime... rievoca il radicale mutamento della coscienza di un uomo condotto per i declivi di un siderale scenario fino all’alba della prima genesi. Svela la conoscenza acquisita fra le paure e le speranze di allora, mentre apprendevo i segreti della razza umana in un viaggio ai confini dell’infinito. Narra dell’atavico passato di mondi e di civiltà sorte e inabissatesi nell’oceano ribollente di universi senza nome, di astri e galassie in quella che fu la culla della vita, al tempo del non tempo, nell’antico canto dei precursori.

Questo libro delinea parimenti un possibile futuro per l’umanità, un destino terribile o luminoso, apocalittico o d’armonica transizione verso lidi di trascendente bellezza... ma la cui scelta spetterà agli uomini: dipenderà da noi, esseri fatti ad immagine e somiglianza dei creatori, costruire la nuova era. Il domani dell’uomo già alita nei suoi sogni, oppure nei suoi più terrificanti incubi. La speranza o l’oblio, l’annientamento o una nuova prodigiosa realtà ci attendono oltre i cancelli della mente, oltre l’inganno di Medusa, la regina dai mille serpenti.

Concludendo, ai tanti che mi sono stati vicini con fraterna premura vorrei dire grazie, mentre chiedo perdono ai troppi ai quali per ovvi motivi non ho potuto rispondere.
Insieme con tutti coloro che oggi nutrono la speranza di ritrovare, nelle infinite vastità del cosmo e nell’ancora più vasto territorio dell’anima, il sentiero che potrà condurci verso la nostra origine stellare alle porte dell’ancestrale mistero, vorrei potermi immaginare idealmente unito intorno a un grande fuoco nell’attesa che dall’ultima ora notturna fiorisca il giorno nuovo.

Maurizio Cavallo (Jhlos)

Recensioni
Zret Blog Dicembre 2009
Mutamenti Febbraio 2010
Nexus Novembre 2010